PERUGIA – Un nuovo drone per il controllo ambientale, la sorveglianza e la verifica su territori impervi dell’Umbria: ad annunciare l’entrata in servizio del piccolo velivolo a pilotaggio remoto è l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini.
“Si tratta – rileva l’assessore Cecchini – di una innovazione tecnologica di grande importanza, che consente di potenziare, con un investimento limitato, un servizio di grande rilevanza...
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È un uccello? È un aereo? È Superman? No, è un drone. Un solo, semplice drone DJI: tanto è bastato per vedere il tasso di crimini scendere del 10% nella città messicana di Ensenada, grazie alla drastica diminuzione dei tempi di risposta alle chiamate di emergenza. La polizia cittadina infatti parla di 500 arresti dovuti al drone, con un crollo dei furti in casa del 30%.
Stando a quanto dichiarato dalla Polizia locale, lo scenario d'uso più comune è quello in cui, a seguito di una chiamata d'emergenza, il drone viene dirottato sulla scena del crimine da uno dei suoi voli di routine, arrivando così sul posto molto prima di quanto possa fare qualsiasi pattuglia e consentendo, tramite lo streaming, di vedere in diretta cosa sta accadendo. Già solo questo è stato sufficiente ad ottenere i risultati di cui sopra. Secondo il capo della Polizia, avere una dozzina di droni anziché uno solo consentirebbe copertura totale di una città di oltre 500mila abitanti come Ensenada, con la possibilità di ottenere risultati ancora più eclatanti.
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Negli ultimi 25 anni, il numero di api è stato in costante declino ; a causa dei pesticidi tossici utilizzati in agricoltura. Ma senza le api, chi si occupa di impollinare i fiori degli alberi da frutto? Secondo Dropcopter , una startup di New York, la soluzione va cercata nei droni. Nei primi giorni di giugno, circa 2 ettari di un frutteto di meli di Lafayette (stato di New York) sono stati infatti impollinati utilizzando un esacottero guidato in remoto.
Non è la prima volta che la tecnologia sostituisce il fondamentale lavoro della api, ma il nuovo test – che dovrebbe provocare un aumento del raccolto – conferma che il ruolo dei droni in agricoltura potrebbe diventare sempre più importante. Ovviamente, non si tratta di micro-droni a forma di ape che passano di fiore in fiore; ma di un robot volante in grado di spruzzare polline con precisione da circa due metri e mezzi d’altezza.
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L'attività di ispezione e analisi dello stato di salute dei ponti provinciali sarà eseguita dai droni. La valutazione della conservazione delle infrastrutture è stata già avviata nei mesi scorsi e prevista nel bilancio del prossimo triennio da parte della Provincia. In alcuni casi, però, l’indagine non era stata completata per oggettive impossibilità tecniche, che invece i mini aeromobili possono superare. Sarà possibile, infatti, ottenere un quadro totale della situazione di ognuna delle strutture attraverso i filmati della telecamera fissata sul drone. La scorsa settimana l’ente, attraverso il Servizio Viabilità, ha affidato, per la cifra di 3.600 euro circa, il compito a una società sondriese che dispone proprio dei robot volanti. In occasione dell’esposizione del bilancio della Provincia, ai sindaci di tutti i paesi, il presidente Luca Della Bitta aveva sottolineato l’importanza di questa attività di monitoraggio allo scopo di pianificare gli interventi di manutenzione straordinaria necessari.
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La storia dell'agricoltura è una storia di continua innovazione tecnologica. Un'evoluzione che serve a produrre meglio in meno tempo, con meno fatica, costi e rischi. Grazie anche, oggi, a droni, sensori e app.
"Nel linguaggio comune - ha spiegato in apertura dell'incontro 'Smart&green: l'agricoltura del futuro', organizzato dalla Fondazione Edmund Mach nei giorni scorsi al Castello del Buonconsiglio di Trento, il presidente Fem Andrea Segrè - la parola ‘smart’ richiama subito il concetto di connessione. Noi però non dobbiamo fermarci alla fibra veloce e al 4G. È vero che un’agricoltura smart passa obbligatoriamente da una connessione, ma essa va intesa anche come collaborazione con le reti del territorio e con le esigenze dell’ambiente, con un approccio circolare e sostenibile".
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Cresce l’allarme per i droni in volo su zone vietate, come centri cittadini, aeroporti, impianti industriali carceri o altre aree sensibili. Ma a rassicurare gli animi arriva in Italia una sorta di “autovelox” dei droni, un sofisticato sistema di tracciamento, già utilizzato in tutto il mondo, che consente di individuare con alta precisione un piccolo multirotore in volo a chilometri di distanza e di conoscerne una serie di informazioni per valutarne l’eventuale pericolosità. Questo rivoluzionario sistema si chiama “DJI AeroScope” ed è stato realizzato dal colosso cinese DJI.
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